Alimentazione a portata di mano: la dietetica per volumi

La dietetica per volumi, chiamata anche dieta a portata di mano o dietetica a colpo d’occhio, è nata più di trent’anni fa negli Stati Uniti “usando la pallina da baseball come unità di misura”, come ricorda Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica). L’idea della dieta a colpo d’occhio si è poi diffusa rapidamente in tutto il mondo, anche in Italia grazie al nutrizionista Oliviero Sculati che propose di usare la grandezza della mano come riferimento.

Il sistema è molto apprezzato dai pazienti a dieta, perché la mano è in effetti la cosa più semplice e pratica da usare. Il suo volume rispecchia la grandezza della persona e il suo dispendio energetico: può dunque essere usata come riferimento per fare una dieta equilibrata e lievemente ipocalorica, l’ideale per chi non vuole prendere peso.

sottolinea Fatati.

Inoltre, i risultati dello studio della giovane ricercatrice Alice Gibson, pubblicati su Journal of Nutritional Science, dimostrano che la larghezza delle dita è il metro di misura più accurato, capace di stimare il reale peso degli alimenti nell’80% dei casi con un margine di errore pari al 25%, contro il 29% degli altri metodi fai-da-te.

L’approccio visivo della porzione facilita l’applicazione della dieta perché educa al riconoscimento, e all’accettazione, di quanto effettivamente necessita all’organismo per sostentarsi senza eccedere.

La dietetica per volumi è applicabile in ogni luogo, specialmente quando si ha bisogno di conoscere la quantità di cibo che si sta per ingerire ma non si ha una bilancia a disposizione.

Ovviamente, il volume del cibo è confrontato quando è pronto da mangiare e al netto di parti non edibili, quindi cibo servito sul piatto, cotto o crudo, ma pronto per essere mangiato.

Le mani sono commisurate alla propria taglia e, a seconda delle forme che assumono diventano un valido strumento di confronto e quantificazione dei cibi pronti per il consumo.

Usando le mani, sono disponibili 4 semplici misure: il pugno chiuso, mano aperta (il palmo), un dito o più dita, il dito pollice.

misura a pugno chiuso misura a mano distesa misura con due dita

Col pugno chiuso si possono valutare alimenti che si sviluppano in altezza, come primi piatti, verdure cotte e crude, pane tipo rosetta.

Con la mano distesa e tenendo le dita chiuse, dalla cima del dito medio fino all’attaccatura del polso escludendo il pollice si possono misurare le dimensioni di alimenti con superfici piatte, quali bistecche, filetti di pesce, affettati, pane a fette.

La mano distesa a dita chiuse incluso il pollice potrà essere usata per misurare le dimensioni di una fetta di pane o una fetta di polenta.

Uno o più dita sono utili per valutare lo spessore dei cibi, essendo un dito medio alto circa 1 cm, come formaggi o piccoli dolci.

Il pollice, dallo snodo alla punta, ha le dimensioni di un cucchiaio da tavola e quindi si può utilizzare per quantificare i grassi come olio o burro. Se si considera il pollice dalla radice alla punta potrà riprodurre le dimensioni di 2 quadratini di cioccolato.

La seguente immagine riassume visivamente quanto descritto finora:

dietetica dei volumi

 

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