Diabete mellito

Diabete mellito

Con il termine diabete ci si riferisce ad un gruppo di malattie metaboliche caratterizzate da iperglicemia la quale insorge quando l’organismo non produce a sufficienza l’insulina o non risponde propriamente ad esso. L’iperglicemia cronica del diabete provoca complicanze a lungo termine di grave entità che includono malattie cardiovascolari, insufficienza renale, retinopatia, diversi tipi di neuropatia e danni microvascolari da cui può derivare, ad esempio, una disfunzione erettile e una difficoltà nella guarigione delle ferite. I pazienti con diabete hanno una maggiore incidenza di patologie aterosclerotiche cardiovascolari, arteriose periferiche e cerebrovascolari. L’ipertensione e le anomalie del metabolismo delle lipoproteine ​​sono frequenti nelle persone con diabete.

Diversi processi patogeni sono coinvolti nello sviluppo del diabete. Questi vanno dalla distruzione autoimmune delle cellule β del pancreas con conseguente carenza di insulina (si parla di insulino-deficienza) a anomalie che si traducono in resistenza all’azione dell’insulina (si parla di insulino-resistenza, IR). La compromissione della secrezione di insulina e i difetti nell’azione insulinica spesso coesistono nello stesso paziente e spesso non è chiaro quale anomalia, se sola, sia la causa primaria dell’iperglicemia.

La stragrande maggioranza dei casi di diabete rientra in due ampie categorie (discusse in maggior dettaglio in articoli linkati in fondo):

  • Diabete di tipo 1: la causa è l’incapacità dell’organismo di produrre insulina a seguito della distruzione β -cellulare, su base autoimmune o idiopatica, e prevede terapia sostitutiva con insulina.
  • Diabete di tipo 2: la causa è una combinazione di resistenza all’azione dell’insulina e una risposta secretoria insulinica compensativa inadeguata.

Molte altre forme di diabete mellito sono classificate separatamente (qui un articolo di approfondimento). Alcuni esempi includono il diabete congenito dovuto a difetti genetici della secrezione di insulina, il diabete collegato alla fibrosi cistica, il diabete steroideo indotto da elevati livelli di glucocorticoidi e diverse forme di diabete monogenico.

Oggi è scientificamente condivisa la teoria secondo cui la diagnosi clinica di diabete è preceduta da una fase asintomatica della malattia che potrebbe durare anche diversi anni e caratterizzata da alterazioni lievi della glicemia, da insulino-resistenza e da precoce decremento della capacità secretoria insulare. Durante questo periodo asintomatico, è possibile individuare tale anomalia nel metabolismo dei carboidrati misurando la glicemia a digiuno o dopo una prova con un carico di glucosio orale. Una diagnosi tempestiva del diabete è fondamentale in quanto, nonostante l’assenza (o quasi) di sintomi, l’iperglicemia esercita effetti deleteri a livelli dei tessuti bersaglio così che alla diagnosi clinica sono spesso già presenti le complicanze della malattia.

Il grado di iperglicemia, se presente, può variare nel tempo a seconda dell’entità del processo patologico di base: questo può essere presente ma potrebbe non essere progredito abbastanza da causare iperglicemia. Lo stesso processo patologico può causare alterazioni della glicemia a digiuno e/o ridotta tolleranza al glucosio senza soddisfare i criteri per diagnosticare il diabete. In alcuni individui con diabete è possibile ottenere un adeguato controllo glicemico grazie alla riduzione di peso, all’attività fisica e/o assumendo ipoglicemizzanti orali. Questi individui, quindi, non richiedono insulina. Al contrario, i soggetti con un’estesa distruzione di cellule β e, quindi, nessuna secrezione insulinica residua, richiedono insulina per sopravvivere. La gravità dell’anormalità metabolica può progredire, regredire o rimanere la stessa.

Un trattamento adeguato del diabete, come anche l’aumentata attenzione al controllo della pressione del sangue e dello stile di vita, possono ridurre il rischio della maggior parte delle complicanze croniche.

Link utili:

Fonti:

  1. AMD – Associazione Medici Diabetologi & SID – Società Italiana di Diabetologia. Standard italiani per la cura del diabete mellito 2016
  2. Chen, J., Zhang, Z., & Cai, L. (2014). Diabetic cardiomyopathy and its prevention by nrf2: current status. Diabetes & metabolism journal, 38(5), 337-345
  3. American Diabetes Association. (2014). Diagnosis and classification of diabetes mellitus. Diabetes care, 37(Supplement 1), S81-S90.
  4. Ragazzini, Giulia (2017) Dieta di sostituzione con alimenti a base di grano khorasan KAMUT in pazienti affetti da diabete di tipo 2: Valutazione dell’effetto sull’espressione genica in campioni di sangue intero.

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