Esercizio fisico e digestione

Esercizio fisico e digestione

La redistribuzione del flusso di sangue ai diversi organi in base alle necessità fa sì che l’organismo debba fare delle “scelte” tra esigenze contrastanti. Infatti, se decidiamo di consumare un pasto abbondante, nelle ore successive il nostro corpo sarà impegnato a digerire quanto abbiamo mangiato, ovvero più sangue dovrà fluire nel distretto gastrointestinale in quanto le sue cellule avranno bisogno di più ossigeno per compiere il loro lavoro. Se, durante la digestione, decidiamo di compiere anche degli esercizi intensi, il nostro organismo si troverà in difficoltà! Essendo la gettata cardiaca massima limitata e poiché il nostro corpo non può diminuire l’apporto di sangue e di ossigeno al cervello o al cuore, questi dovrà “decidere” se indirizzare più sangue al distretto gastrointestinale o più sangue ai muscoli, anch’essi bisognosi di più ossigeno per sostenere lo sforzo. Il risultato più probabile di una situazione di questo tipo è che sia la digestione che la prestazione fisica risulterebbero compromesse.

Allora che fare? Il pasto prima di un allenamento è uno degli argomenti più delicati e discussi! Le finalità di questo pasto sono:

  • Lo stomaco deve essere relativamente vuoto prima dell’inizio dell’allenamento;
  • È bene minimizzare lo stress gastrointestinale;
  • Evitare la sensazione di fame e di fatica;
  • Una quantità adeguata di acqua.

In linea di massima, per soddisfare queste condizioni, l’ultimo pasto solido deve essere consumato 3-4 ore prima dell’allenamento. Si tratta di un pasto facilmente digeribile e prevalentemente a base di carboidrati; grassi e proteine, infatti, richiedono tempi di digestione superiori. Ovviamente, si parla di carboidrati complessi e non semplici. Infatti l’assunzione di zuccheri, glucosio e saccarosio in particolare, immediatamente prima di un allenamento, non solo è inutile ma può essere anche dannosa. Inutile perché le scorte presenti nell’organismo sono normalmente sufficienti e non necessitano di apporto ulteriore nella gran parte dei casi. Dannosa perché l’innalzamento della glicemia provoca la secrezione di insulina e la diminuzione del glucosio nel sangue a livelli inferiori a quelli normali, diminuendo quindi il glucosio disponibile.

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