Il pesce

Il pesce: un tesoro da portare a tavola

Se è vero che non c’è un periodo particolare per portare a tavola il pesce, è vero anche che in estate, vuoi per via delle vacanze spesso in luoghi di mare, vuoi per l’esigenza di mangiare piatti gustosi, freschi e nutrienti, frequentiamo più che mai pescherie e banchi del pesce. Ciononostante, noi uomini moderni, rispetto alle popolazioni mediterranee dell’antichità, ne mangiamo pochissimo. Il pesce è un tesoro del mare che andrebbe portato a tavola molto spesso perché vanta alcune proprietà che lo rendono migliore della carne. Vediamo quali:

  • Buon contenuto proteico

Spesso si pensa che il pesce nutra meno della carne ma non è vero. Anche il pesce, infatti, contiene dal 17 al 20% di proteine. Inoltre il pesce è più ricco di calcio, iodio, vitamina A e fosfolipidi rispetto alla carne.

  • Consigliato per chi ha il colesterolo alto

Il pesce contiene tanto colesterolo quanto la carne ma il 75% dei suoi acidi grassi sono del tipo insaturo, quindi, capaci di deprimere il contenuto di colesterolo nel sangue e utili per prevenire l’aterosclerosi. In definitiva, mangiare il pesce al posto della carne favorisce la salute delle arterie.

  • Buono da mangiare per chi segue diete ipocaloriche

Il valore energetico del pesce dipende dal suo contenuto di grasso che può variare dal 1% al 27%. In particolare, 100gr di pesce magro apportano all’organismo da 90 a 130kcal, il pesce semigrasso da 160 a 200kcal, quello grasso da 250 a 350kcal.

  • Crostacei per chi ha problemi di digestione

A parità di grassi, il pesce è più digeribile della carne perché contiene meno fibre e più acqua. In pratica, ci vogliono due ore e mezzo per digerire i pesci magri, tre ore per i semigrassi, tre ore e mezzo per i grassi. I crostacei sono digeribili quanto il pesce magro e altrettanto nutrienti. I molluschi, invece, per la compattezza e durezza delle loro carni, sono più indigesti.

  • Pesce d’acqua dolce per chi ha la pressione alta

L’elevato contenuto di potassio rende il pesce adatto per la prevenzione e la cura della pressione alta. Ciò vale soprattutto nel pesce d’acqua dolce che alla ricchezza in potassio unisce la carenza di sodio.

 

Come visto, quindi, è molto importante scegliere un tipo piuttosto che un altro in base alla propria dieta. Possiamo dividere i pesci in 3 grandi gruppi:

  • Pesci magri, quelli che contengono una percentuale di grassi inferiore al 3%

Esempi di pesci magri sono il merluzzo, la spigola, l’ombrina, l’orata, la cernia, il rombo, il pesce persico, il palombo, il pesce martello, la trota, il nasello…

  • Pesci semigrassi, quelli con contenuto di grassi dal 3 al 8%

Appartengono a questo gruppo le acciughe, la triglia di scoglio, il dentice, il tonno, …

  • Pesci grassi, quelli con una quantità di grassi maggiore dell’8%

Esempi di pesci grassi sono l’aringa, l’anguilla, il salmone, lo sgombro, …

 

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