Metabolismo aerobico e anaerobico

Metabolismo aerobico e metabolismo anaerobico durante la corsa

Come un’automobile ha bisogno dell’energiaa prodotta dal motore per funzionare, così il nostro corpo ha bisogno di energia per svolgere le sue molteplici funzioni. L’organismo umano è in grado di ricavare l’energia necessaria al suo funzionamento in diversi modi, a seconda degli “ingredienti” forniti e del tipo di energia di cui necessita in un determinato momento. In ogni caso, l’energia prodotta è immagazzinata all’interno di una molecola, l’adenosintrifosfato o ATP dove T sta per tre e P è il gruppo fosfato. Quando uno dei tre fosfati dell’ATP si staccaa, viene liberata energia dalla rottura del legame chimico che, a sua volta, può essere ceduta. Affinchè questa trasformazione chimica si realizzi nel modo più efficace è necessaria la presenza di ossigeno e questo precesso di produzione dell’energia viene denominato metabolismo aerobico. Sia i grassi che gli zuccheri possono essere bruciati completamente trasformandosi in energia, acqua e anidride carbonica.

Esiste poi un altro meccanismo, il cosiddetto metabolismo anaerobico lattacido, che produce energia a un costo più elevato rispetto al metabolismo aerobico; tale meccanismo entra in funzione quando l’ossigeno non è più sufficiente a produrre l’energia necessaria mediante il metabolismo aerobico e determina la produzione di un prodotto di rifiuto, ovvero l’acido lattico.

Cosa accade al metabolismo durante la corsa?

Durante le prime fasi di una corsa, la richiesta di energia è molto bassa ed è soddisfatta utilizzando prevalentemente il glucosio proveniente dalle riserve contenute nel fegato. Alcuni tessuti del nostro corpo, come quello nervoso o i globuli rossi, ricavano l’energia necessaria esclusivamente dall’utilizzo del glucosio. Il muscolo, invece, può utilizzare anche i grassi e ciò accade solo dopo i primi 20-30 minuti di attività. Le riserve di zuccheri sono relativamente limitate mentre quelle di grassi sono molto ricche. Per questo motivo, gli zuccheri vengono utilizzati dal muscolo solo in condizioni di emergenza; nei casi di normalità, sono i grassi a svolgere questo compito.

Quando il ritmo della corsa aumenta, la quantità di ossigeno introdotta con ogni atto respiratorio diventa un fattore che limita la produzione di energia. Ciò significa che oltre una certa intensità, l’ossigeno introdotto con la respirazione non è più sufficiente a produrre l’energia necessaria bruciando grassi. Il glucosio diventa così indispensabile, la fonte predominante di energia, sempre prodotta con il meccanismo aerobico. A queste intensità, lo sforzo può essere mantenuto solo finchè non terminano gli zuccheri disponibili.

Aumentando ulteriormente il ritmo della corsa, l’ossigeno non è più sufficiente neppure a bruciare il glucosio con il meccanismo aerobico. A questo punto interviene il meccanismo anaerobico che consente di sostenere lo sforzo per un periodo limitato, ovvero fino a esaurimento degli zuccheri se vi è produzione (ma non accumulo) di acido lattico o fino a quando la quantità di acido lattico nel muscolo è tale da impedirne la contrazione. Quando l’ossigeno scarseggia, l’organismo sopperisce passando al metabolismo anaerobico che fornisce meno energia e genera acqua e acido lattico anziché acqua e anidride carbonica.

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