Calcolare il tasso di assorbimento dei carboidrati

Un autotest che consente alle persone con diabete tipo 1 di calcolare approssimativamente il proprio tasso di assorbimento di carboidrati e quanti carboidrati non assorbiti in qualsiasi momento dopo un pasto.

Prerequisiti

Questo test è applicabile alle persone con diabete di tipo 1 e richiede l’uso di un sistema di monitoraggio continuo della glicemia, come Dexcom G6. Al fine di eliminare il maggior numero possibile di variabili, è importante che non ci sia insulina attiva oltre alla basale normale. È importante anche che di recente non sia stato mangiato nulla e che i livelli di glicemia siano stabili e nel range. Dal momento che questo test prevede il consumo di carboidrati senza boli immediati, è anche utile che i livelli di glucosio nel sangue siano nella fascia bassa dell’intervallo normale, idealmente intorno agli 80 mg/dL. Il test può richiedere fino a 2 ore, a seconda della quantità di carboidrati consumati e del tasso di assorbimento.

Preparazione e background

Una volta soddisfatte tutte queste condizioni, il test vero e proprio consiste nel consumare una quantità premisurata di carboidrati (zuccheri o amidi, senza proteine o grassi significativi), come un piccolo brick di succo di frutta. Oltre a misurare la velocità con cui vengono assorbiti i carboidrati, questo test ti consentirà anche di misurare il rapporto glicemia/carboidrati (BG:C ratio). Per evitare l’innalzamento eccessivo di glicemia, è meglio usare 15-30 g di carboidrati, a seconda del livello di glicemia iniziale (BG, pre-meal blood glucose) e del rapporto glicemia/carboidrati.

Se non si conosce il rapporto C:BG, può essere calcolato utilizzando il rapporto carboidrati/insulina (C : I) diviso per il fattore di correzione.

Ad esempio, se il rapporto (C : I) è 10 (vuol dire 10 g di carboidrati per 1U di insulina) e il fattore di correzione è 40 (ovvero 40 mg/dL per 1U di insulina), il rapporto (C : BG) è dato da

ovvero 1 g di carboidrati su 4 mg/dL di glicemia: la glicemia aumenta di 4 “punti” ingerendo 1 g di carboidrati. In tal caso, se il tuo livello di glicemia iniziale pre-pasto è 80 mg/dL e ingerisci 20 g di carboidrati, dovresti aspettarti che la glicemia salga da 80 mg/dL a 160 mg/dL entro la fine del test (basta moltiplicare 20 g di carboidrati * 4mg/dL = 80mg/dL in aumento da sommare a 80 mg/dL iniziali = 160 mg/dL) . Con il test, osservando quanto la glicemia aumenta effettivamente, puoi determinare se i tuoi rapporti sono accurati e, se necessario, rivalutare il rapporto (C : BG).

Eseguire il test

Quando si è pronti per eseguire l’autotest del tasso di assorbimento dei carboidrati, è sufficiente notare l’ora in cui si consumano i carboidrati e il livello di glicemia in quel momento registrato dal proprio CGM (è importante che il CGM sia accurato e in grado di tracciare le variazioni della glicemia durante il test). Quindi, ogni 5 minuti che il CGM registra un nuovo valore di glicemia, annota l’ora e il livello di glicemia. Dovresti aspettarti di vedere una glicemia che rimane relativamente costante per un periodo iniziale di circa 15 minuti, quindi poi aumentare costantemente fino a quando tutti i carboidrati vengono assorbiti: la tua glicemia finale dovrebbe essere aumentata approssimativamente fino al livello previsto dal rapporto (C : BG). Da questo momento in poi, la glicemia dovrebbe appiattirsi e si dovrebbe somministrare un bolo di correzione. Se i rapporti sono corretti e non ci sono in gioco altri fattori di confusione, il bolo di correzione dovrebbe essere approssimativamente la stessa quantità di insulina che avresti dovuto somministrare inizialmente per il pasto in base ai carboidrati consumati all’inizio del test. Ad esempio, se si assumono 20 g di carboidrati e il rapporto di correzione è 1u : 40 mg/dL (vuol dire che 1 unità di insulina abbassa la glicemia di 40 mg/dL), devi correggere con 2 unità di insulina per abbassare la glicemia da 180 mg/dL a 100 mg/dL. Questo dovrebbe corrispondere alle 2 unità di insulina che avresti fatto come bolo per 20 g di carboidrati dato che il rapporto (I : C) è di  1u : 10 g di carboidrati.

Calcolo del tasso di assorbimento

Una volta completato il test, puoi notare il tuo iniziale ritardo nell’assorbimento di carboidrati, che è semplicemente il tempo tra quando hai mangiato i carboidrati e il primo aumento significativo (generalmente più di 5 mg/dL in un intervallo di misurazione di 5 minuti). Quindi, una volta che inizi a vedere un aumento sostanziale, puoi calcolare il tasso di assorbimento. Ad esempio, se dopo 30 minuti dall’inizio dell’aumento (quindi circa 45 minuti da quando hai mangiato i carboidrati perché devi contare un periodo iniziale di 15 minuti circa in cui la glicemia resta relativamente costante) la glicemia è aumentata di 60 mg/dL, questo sarebbe un tasso di assorbimento di 2 mg/dL al minuto. Se il rapporto (C : BG) è di 1 g di carboidrati su 4 mg/dL di BG, vuol dire che 0,5 g di carboidrati aumentano la glicemia di 2 mg/dL.  Ciò equivarrebbe a 0,5 g di carboidrati al minuto ovvero 30 g di carboidrati sono assorbiti in 1 ora.

È possibile che il tasso di assorbimento dei carboidrati abbia un periodo iniziale di accelerazione e che siano necessari alcuni punti dati (ogni punto dati è di 5 minuti) prima che la glicemia inizi a salire costantemente di circa 10 mg/dL per punto dati. Allo stesso modo, potresti notare che l’ascesa della glicemia si appiattisca gradualmente alla fine. Tuttavia, secondo diversi casi di test effettuati, dovresti vedere che per la maggior parte del tempo in cui i carboidrati vengono assorbiti, il tasso di aumento è abbastanza costante. Per questo motivo, si ritiene utile approssimare la curva di assorbimento dei carboidrati ipotizzando un ritardo iniziale in cui la glicemia rimane piatta, seguita da un aumento lineare a un tasso costante (nell’esempio precedente 2 mg/dL al minuto), fino a quando tutti i carboidrati non sono assorbiti e la glicemia si appiattisce.

Calcolo dei carboidrati non assorbiti dopo un pasto

Modellare l’assorbimento di carboidrati in questo modo consente di calcolare abbastanza facilmente quanti carboidrati rimangono non assorbiti dopo un pasto: basta sottrarre il ritardo iniziale dell’assorbimento di carboidrati (~ 15 min stimati) al tempo trascorso e dividere per il tasso di assorbimento di carboidrati (~ 2 mg/dL al minuto) e sottrarli dai carboidrati stimati per il pasto per avere un’idea di quanto resta ancora da assorbire.

Ad esempio: 1h e 15 minuti dopo un pasto di 120 g di carboidrati

Questo, a sua volta, ti consente di fare un calcolo del bolo del pasto (come se stessi mangiando i carboidrati non assorbiti) per determinare se la tua insulina attiva (IOB, insulin on board) è troppo alta (così puoi impostare una basale temporanea a zero) o troppo bassa (permettendoti di amministrare in sicurezza un bolo di correzione aggiuntivo anche prima che la tua glicemia si sia alzata).

#DIYPS utilizza questo algoritmo per rivalutare ripetutamente i carboidrati rimanenti/attivi in corpo e confrontarlo con l’insulina attiva. Dato che le cose possono cambiare rapidamente (soprattutto con l’esercizio fisico/attività dopo un pasto), la possibilità di ingerire carboidrati erroneamente o semplicemente la risposta variabile del corpo all’insulina, il ricalcolo ripetuto aiuta a fornire garanzia dopo i pasti.

 

traduzione e adattamento del post su #DIYPS

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