La frutta secca per il controllo della glicemia

Ormai è a dir poco risaputo che la frutta secca abbia numerosi effetti benefici sulla nostra salute grazie alle loro nobili caratteristiche nutrizionali. In passato si è commesso l’errore di considerarla troppo calorica e ricca di grassi. In realtà, però, si tratta dei cosiddetti grassi buoni (monoinsaturi e polinsaturi) che sono efficaci contro le malattie cardiovascolari. La frutta secca è ricca, inoltre, di proteine vegetali, fibre, carboidrati, minerali e vitamine che aiutano a soddisfare le nostre richieste nutrizionali giornaliere. Non a caso è un’indiscussa protagonista di piani alimentari, come ottimo snack da gustare a metà mattinata o metà pomeriggio. Da non trascurare è poi il loro aspetto pratico in quanto sono facili da portare ovunque: ufficio, scuola, palestra.

Diversi studi mostrano come il consumo di frutta secca sia da associare ad una riduzione dei livelli ematici di glucosio. Uno recente di Viguiliouk et al., pubblicato sulla rivista clinica Nutrition & Diabetes (Volume 8, Article number: 59), si è concentrato su questo suo aspetto “regolatorio” quando consumata in associazione al pane bianco (che sappiamo avere un elevato indice glicemico). Lo studio ha coinvolto 10 soggetti sani e ogni partecipante è stato sottoposto a un totale di 15 pasti di cui 3 a base di pane bianco e 12 a base di frutta essiccata (datteri, albicocche e uva sultanina). Le analisi del sangue hanno dimostrato che quando una mezza porzione di frutta secca è stata consumata con il pane bianco, sostituendo metà dei carboidrati di quest’ultimo, la risposta glicemica nel sangue si è ridotta, avendo tutti i pasti combinati un indice glicemico medio.

Lo studio, quindi, ha concluso che la frutta secca può abbassare l’IG (indice glicemico) del pane bianco. Come?  Attraverso la sostituzione dei carboidrati ad alto indice glicemico. Rispetto al pane bianco la frutta secca ha un IG medio-basso, ovvero la sua ingestione, a parità di contenuto di carboidrati, determina un incremento di zuccheri nel sangue inferiore e quindi consente di ridurre la concentrazione di glucosio nel sangue, fattore essenziale per un diabetico che deve evitare i cosiddetti picchi glicemici.

Questo è da associare:

  • al suo contenuto di zuccheri costituito per il 23-50% da fruttosio che, rispetto al glucosio, ha un IG inferiore (68 vs 100);
  • al suo contenuto di fibra insolubile che velocizza il transito intestinale contrastando così l’assorbimento dei nutrienti;
  • al suo contenuto di sostanze fitochimiche (acidi fenolici, flavonoidi) che modificano i livelli di glucosio ematico e sono associati ad un minore rischio di Diabete Tipo 2.

I risultati si sono mostrati coerenti con uno studio analogo precedente di H. Nyambe-Silavwe & G. Williamson pubblicato sul British Journal of Nutrition. Tuttavia, sono necessarie altre analisi per confermarli.

Ovviamente anche per la frutta secca è importante regolare le dosi, evitare gli eccessi e per i diabetici resta valida la regola fondamentale del conteggio dei carboidrati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la dose raccomandata è di circa 20 gr al giorno.

Un lungo studio USA (durato ben 30 anni) pubblicato dal New England Journal of Medicine attribuisce alla frutta secca un’importante facoltà: allungare la vita, prevenendo malattie come diabete 2, cancro del colon e sindrome metabolica.

Non ci resta, quindi, che farci travolgere dal suo gusto. 🙂 

 

Fonti:

  1. Effie Viguiliouk, Alexandra L Jenkins, Sonia Blanco Mejia, John L Sievenpiper & Cyril W C Kendall. Effect of dried fruit on postprandial glycemia: a randomized acute-feeding trial, Nutrition & Diabetes volume 8, Article number: 59 (2018)

  2. Nyambe-Silavwe and G. Williamson. Polyphenol- and fibre-rich dried fruits with green tea attenuate starch-derived postprandial blood glucose and insulin: a randomised, controlled, single-blind, cross-over intervention.

  3. Fondazione Umberto Veronesi

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